Dott. ALESSANDRO TOMASELLI

geologo, dottore di ricerca in geofisica

Piazza Golgi 15/11

16011 Arenzano GE

tel. 010/9127672-6049820

 

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PROVINCIA DI LA SPEZIA

COMUNE DI FRAMURA

 

 

 

 

 

 

 

 

RECINZIONE IN LOCALITA'  VAL DEIVA - PRESA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

RELAZIONE GEOLOGICO-GEOTECNICA

AI SENSI DELLA LEGGE N. 3267 DEL 30/12/1923 E DEL D.M. LL.PP. 11/03/1988

 

 

 

 

 

 

 

 

INDICE

 

1        INTRODUZIONE

 

2        INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO E IDROGEOLOGICO

 

3        DESCRIZIONE DELL'INTERVENTO

 

4        CARATTERISTICHE GEOTECNICHE DI MASSIMA

 

5        FATTORI DEL VINCOLO IDROGEOLOGICO E CRITERI DI INTERVENTO

 

 

 

 

 

 

 

ALLEGATI

 

TAV. 1       COROGRAFIA                                                                             SCALA 1:5000

 

TAV. 2       CARTA GEOLOGICO-GEOMORFOLOGICA              SCALA 1:2000

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

          1        INTRODUZIONE

 

L'indagine in oggetto è stata eseguita su incarico del dott. Angelo De Bellis, architetto, autore del progetto dell'intervento così come richiesto dalla competente Comunità Montana tramite il Comune di Framura (SP). Per il suo svolgimento ci si è avvalsi della collaborazione del dott. Antonio Oneto.

Il luogo dell'intervento è sito in località Presa, presso la sponda sinistra idrografica del torrente Castagnola. Con riferimento alla Carta Tecnica Regionale a scala 1:5000, il tracciato del muro ricade interamente nel foglio 232151.

Lo scopo della presente relazione, sulla base delle conoscenze fino ad oggi acquisite, consiste nel valutare la compatibilità e l'idoneità geologico-tecnica dell'area ad essere impegnata dall'opera in esame e nell'indicazione delle problematiche potenziali e dei suggerimenti tecnici per la fase  costruttiva, indotti dalla morfologia e dalla natura dei terreni interessati. Particolare attenzione viene posta alla stabilità del versante, alla regimazione delle acque ed alla copertura vegetale, principali fattori del vincolo idrogeologico.

Le indagini sono limitate ad un attento sopralluogo con rilevamento degli elementi idro-geo-morfologici superficiali e alla ricerca dei dati bibliografici esistenti.

Per la stesura della presente relazione si è tenuto conto del D.M. 11/3/88 (Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce.......).

Tutta l'area interessata dall'opera ricade nelle zone sottoposte a vincolo idrogeologico del Comune di Framura  (SP) ai sensi del R.D. n. 3267/23.

La L.R. n. 22/84 (Legge Forestale Regionale) che regolamenta gli interventi in zone sottoposte a vincolo idrogeologico, con le successive L.R. n°9/93 e L.R. n°46/96 di trasferimento di tale competenza alle Province e alle Comunità Montane, impone a chi interviene una comunicazione agli enti interessati, con allegati il progetto e la relazione geologico-tecnica.

Il riferimento normativo per la presentazione degli elaborati in zona di vincolo idrogeologico è rappresentato dalla circolare R.L. prot. n°57382/91 in merito all'applicazione di D.M. 11/03/88 relativo all'autorizzazione di cui all'art. 34 della citata L.R. 16/4/84 n°22.

          Si allegano alla presente relazione una corografia in scala 1:5000 ed una carta geologico-geomorfologica in scala 1:2000.

 

 

2        INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO E IDROGEOLOGICO

 

L'aspetto della zona è il risultato degli effetti combinati di almeno due fattori: a) assetto giaciturale della formazione di substrato, b) erosione del torrente Castagnola impostatosi secondo la direzione di strato e/o le direzioni tettoniche principali.

L'opera prevista interessa un'area di raccordo tra il piede di un versante mediamente acclive (intorno a 40%) ed una stretta fascia pianeggiante di forma trapezoidale a margine della sponda sinistra idrografica del torrente. Il versante, il cui lato ovest è interessato da una serie di terrazzamenti tendenti a convergere verso est, è racchiuso da due costole terminali di un crinale posto alle pendici nord-ovest del monte Vigo. La piana comprende la  zona prativa da recintare ed una strada carrabile.

Il pendio è caratterizzato da roccia affiorante o sub-affiorante (profondità stimata <0.4m), mentre la zona pianeggiante è interessata dal deposito in parte alluvionale di un terrazzo recente (profondità stimata <1m, crescente verso ovest) variamente interdigitato ai detriti provenienti dal disfacimento del versante e della roccia di substrato. La coltre, specie in superficie, si ipotizza rimaneggiata per uno spessore di circa mezzo metro. A circa 20m dal muro in progetto si rilevano i depositi alluvionali attuali del torrente Castagnola (vedi anche tavola 2 allegata).

Il terrazzamento a quota più bassa presenta una rientranza verso sud in corrispondenza di un avvallamento del terreno lungo la strada, a margine del quale è presente un modesto cumulo di materiali inerti di discarica.

La coltre si prevede costituita da scheletro grossolano composto da clasti sia scagliosi che arrotondati, immersi in una matrice sabbioso-limosa.

A ovest del confine di proprietà si rileva la presenza di un cono detritico, anch'esso sistemato mediante terrazzamenti con muri a secco, limitato a sud-ovest da un tracciato pedonale, ormai degradato a fosso di erosione concentrata. Dove il cono si raccorda alla piccola piana forma una modesta zona di impregnazione, mentre più a valle è presente un secondo cumulo di inerti. I muri di sostegno che sostengono i terrazzamenti hanno altezze variabili tra 1 e 2 metri.

L'unico dissesto rilevato (vedi tavola 2) è una frana di crollo di dimensioni non cartografabili alla scala del rilevamento, la cui zona di interesse è ben distante (>50m) dall'area di intervento. 

Tutto l'intervento interessa una porzione di territorio situata ad una quota di circa 50m s.l.m.; morfologicamente procedendo da est verso ovest il piano-campagna viene a trovarsi a quote in leggero decremento.

          L'opera viene a situarsi in un quadro geologico interessato dall'affioramento della formazione delle Argille a Palombini, appartenente all'unità del Bracco. Si tratta di una sequenza sedimentaria costituita dall'alternanza di argilliti, argilloscisti, marnoscisti, soletti arenacei fini, siltiti e, localmente, strati isolati di calcare micritico puro o argilloso. In loco si presenta piuttosto compatta anche se interessata da alcune superfici planari, fra cui la più importante è disposta a franapoggio con direzione dell'immersione = 30° ed inclinazione = 30°.

          L'indice RMR (Rock Mass Rating) deducibile da analisi eseguite in zone limitrofe è compreso tra 25 e 30, intervallo di valori della IV classe della classificazione di Beniawski, cui corrispondono una qualità dell'ammasso scadente, un valore della coesione c= 1-1.5Kg/cmq ed un valore dell'angolo di attrito j=30°-35°. Per il peso di volume si stima g=22KN/m3.

          Le defluenze superficiali dell'area, limitatamente alla zona di intervento, sono modeste potendo ricevere acqua da monte unicamente a partire dall'intersezione delle due costole discendenti direttamente da uno spartiacque geografico. Le acque che sfuggono all'infiltrazione, raggiungono il fondovalle mediante fenomeni di ruscellamento diffuso. Da un punto di vista morfologico (larghezza e forma dell'alveo, quota ed esposizione del terrazzo alluvionale) la zona appare anche sufficientemente protetta dai livelli di piena normali del torrente Castagnola, mentre non sono escludibili a priori criticità derivanti da piene eccezionali.

          Allo stato attuale non sono presenti opere di regimazione delle acque né sul versante, né lungo la strada.

Il substrato roccioso, sostanzialmente impermeabile in condizioni di integrità risulta invece permeabile per fratturazione e fessurazione, almeno nei livelli superficiali, dove le discontinuità rappresentano vie di deflusso preferenziali delle acque di infiltrazione

Al contrario la copertura detritica è sostanzialmente permeabile per porosità, mentre la limitata presenza di matrice fine può condurre localmente a una diminuzione della permeabilità che può determinare locali fenomeni di impregnazione, come alla base del fosso di erosione concentrata (vedi tavola 2), in particolare al contatto fra la coltre ed il substrato roccioso.

          Date queste caratteristiche non si prevede quindi la possibilità di una falda di pendio di qualche significato, mentre non sono da escludere temporanee interferenze dovute all'oscillazione della falda legata al torrente Castagnola.

          Il versante posto a sud dell'intervento non presenta segni di particolare instabilità. In particolare i muretti a secco contenenti i terrazzamenti risultano in discreto stato di manutenzione. Diversa la situazione per la porzione di versante immediatamente ad ovest i cui terrazzamenti sono in stato di abbandono e quindi potenzialmente a rischio di limitati dissesti.

 

 

 

3        DESCRIZIONE DELL'INTERVENTO

 

Il progetto prevede la realizzazione di un muro di sostegno in cemento armato, la cui altezza sarà scelta in corso d'opera fra quella di 1.5m e quella di 2m. Lo spessore del muro sia al piede che in testa è pari a 0.2m.

La larghezza della fondazione risulta di 1-1.2m, la profondità è di 0.3m. Si tratta di una fondazione a mensole, di cui quella interna più corta rispetto all'esterna.

 

 

          4        CARATTERISTICHE GEOTECNICHE DI MASSIMA

 

E' possibile eseguire una caratterizzazione geotecnica di massima della coltre interessata dal muro, con esclusione di eventuale terreno di riporto, sulla base di analogie con terreni similari investigati ad altro titolo e dell'esperienza generale sui materiali delle fasce pedemontane di transizione tra la collina e la pianura franca.

Si tratta di depositi costituiti da clasti elaborati in varia misura, provenienti dal trasporto del torrente Castagnola, ai quali si miscelano materiali detritico-colluviali non elaborati provenienti dal versante. Si prevedono come molto terrosi, ricchi di sostanze argillose e argilloso-sabbiose e di componenti alterati e ossidati. I materiali detritico-colluviali che scendono lungo i versanti per colamento superficiale o per soliflusso, ove non si determino condizioni di erosione lungo le sponde, finiscono per adagiarsi al piede dei versanti stessi sulle alluvioni, da cui deriva il sedimento ibrido di cui si tratta.

I valori dei parametri geotecnici principali possono essere così riassunti e confronati con quelli del substrato roccioso:

 

                                               Deposito detritico                            Argille a palombini

 

peso di  volume                      g = 18 KN/ m3                                             g  = 22 KN/m3

angolo di attrito                     j  = 28°                                            j  = 30°-35°

coesione                                  c  = 0 KN/ m2                                   c  = 10-15 KN/ m2

 

 

          5        FATTORI DEL VINCOLO IDROGEOLOGICO E CRITERI DI INTERVENTO

 

In relazione agli obiettivi di cui al paragrafo 1 e sulla base delle indagini eseguite, l'area è da ritenersi idonea all'intervento in progetto, con il rispetto dei criteri di sistemazione appresso specificati.

Il R.D. n°3267 del 1923 indica tre fattori che regolano il vincolo: stabilità dei versanti, copertura vegetale e regime delle acque.

In riferimento a tali fattori, si osserva che l'intervento in questione non apporterà modifiche sostanziali al profilo del versante e pertanto con l'adozione dei criteri indicati, le condizioni globali di stabilità del versante risulteranno invariate.

Per quanto concerne il regime dei deflussi, le condizioni attuali dovranno essere migliorate con l'adozione dei criteri di regimazione delle acque descritti di seguito.

Nel caso in cui si rendessero necessari in corso d'opera abbattimenti di piante, le stesse andranno rimpiazzate a monte del muro stesso a distanza tale da non interferire con l'opera.

Per quanto riguarda lo scavo, pur essendo in presenza di limitati movimenti di terra, data la giacitura a franapoggio di una superficie planare delle argilliti, si consiglia comunque di effettuare lo scavo con la massima cautela ed a campioni di 6-8 m, riducendo al minimo indispensabile la larghezza dello scavo.

Lo scavo in materiali sciolti dovrà essere realizzato tenendosi a debita distanza dalle opere di sostegno in pietra esistenti e comunque ponendo attenzione al loro stato di conservazione.

Durante lo scavo andrà verificato che la natura dei terreni corrisponda a quanto previsto nella presente relazione. In particolare occorrerà verificare che laddove sia a contatto con l'opera il terreno risponda ai parametri previsti nel progetto e che, in caso negativo, si apportino all’intervento le opportune correzioni.

Inoltre il muro di recinzione dovrà essere fondato nel substrato roccioso, data anche la modesta profondità di reperimento di quest’ultimo, e dotato di barbacani di densità opportuna.

La messa in opera di materiale drenante a tergo del muro sarà eseguita nelle classi granulometriche da 10-15 mm a 35 mm, atte a non interrompere la circolazione sottosuperficiale delle acque.

Occorrerà inoltre prevedere una accurata canalizzazione delle acque di ruscellamento superficiale, sia a monte che a valle dell'opera, tale da permettere ai filetti idrici il superamento del manufatto in progetto con opportuni scarichi verso l'alveo del torrente Castagnola.

 

Arenzano GE, 19.4.1998

 

 

 

                                                                            Dott. Alessandro Tomaselli

                                                                                           geologo

 

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TAV. 1

corografia

scala 1:5.000

LEGENDA

 

                   ALLUVIONI ATTUALI

 

 

                   DEPOSITI ALLUVIONALI, TERRAZZATI, MISTI A COLLUVIO E IN PARTE

                   RIMANEGGIATI

 

                   ROCCIA AFFIORANTE (ARGILLITE)

 

 

                   ROCCIA SUB-AFFIORANTE (ARGILLITE)

 

 

                   DISSESTO NON CARTOGRAFABILE

 

 

                   FOSSO DI EROSIONE CONCENTRATA

 

 

                   CONO DETRITICO

 

 

                   ORLO DI TERRAZZO

 

 

                   RADICE DI TERRAZZO

 

 

                   GIACITURA

 

 

                   STRATI SUB-VERTICALI

 

 

                   ZONA DI IMPREGNAZIONE

 

 

                   CUMULO DI MATERIALE INERTE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TAV. 2

carta geologico-geomorfologica

scala 1:2.000